lunedì 31 dicembre 2012

Petali nel tempo



Come petali rapiti dal vento
viviamo nel tempo,
attraversiamo minuti e ore,
sorvoliamo giorni e mesi;
tempo che trafigge
il corpo
la mente
l'anima,
tempo per amare,
tempo per accarezzare,
tempo per sfiorare...
per abbandonarsi e lasciarsi  trasportare,
finti padroni di noi stessi,
granelli di sabbia in una clessidra 
che non ci appartiene...
volgiamo un nostalgico sguardo al passato
e avanziamo ad occhi chiusi nel tempo che verrà.

                                       31.12.2012

domenica 30 dicembre 2012

Pelle



Tiepido involucro
del sangue che scorre,
liscio o ruvido...solo.

Ferito senza ferita,
che zampilla
di quel sangue che sgorga,
vivo,bollente nelle vene
attraversa i sentieri nascosti
del corpo in viaggio,
corpo ricoperto di te...
epidermide santa,
bagnata dalle lacrime del mondo,
lavata dagli sputi.

Il mio corpo vaga fra la folla:
cammino consumandoti sotto i piedi nudi
con la nuda anima inquieta,
cammino consumando i pensieri...


            29.12.2012

sabato 29 dicembre 2012

Attingere

Attingo dal mio dolore
ne sento l'odore
sulla mia pelle
sulla tua pelle,
ne ascolto il rumore
 continuo frastuono
dentro il mio ventre,
continuo tormento,
 sfiorato dal vento.

Attingo dall'amore
ne sento il sapore
sulle mie labbra
sulle tue labbra;
non svanisce il dolore
non si spegne il tormento
...e non me ne pento.

                    25.11.2012

martedì 25 dicembre 2012

Voce

foto di Peppe photocentocinque Coppola
Ho percepito
il tuo dolore
nell'affievolirsi della tua voce,
quella voce
 che trafigge i cuori
che accende ardori,
quella voce
che da forza alle anime
e che rimbomba dentro la mente
incessantemente,
quella voce
che da suono a parole sacre,
quella voce
che canta con gioia.
Ogni parola ha senso
e fra poco anche il silenzio e il dolore
 avranno il loro senso.
Sottovoce ti udirò ,ugualmente,
per sempre nella mia mente...
come tutti soffrirò
e nel silenzio la fede sarà più forte.


                                        2011

domenica 23 dicembre 2012

Il nulla


Vano dono i monti
se non li scali con me,
vano dono l'immensità del mare 
se mi lasci sola fra le onde.
Donami tutta la sabbia
di tutte le spiagge
per ergere il nostro castello
e quando il  vento ladro ne farà bottino,
resteremo soli a guardarci...
E il nulla sarà pienezza ,
residuo della brezza,
il nullo sarà colmo
dei nostri sguardi
delle nostre carezze
dei nostri corpi disciolti,
granelli di sabbia fra le sinuosità del mare.

Il nulla non sarà vano
il nulla sarà il vero dono.

              23.12.2012

sabato 22 dicembre 2012

Esistenza perduta


Reminescenze
di un tempo perduto
di quel bimbo caduto
di un mondo sognato.
Conoscenze
vaganti li nei meandri
di una mente assetata
di una mente ingabbiata.
Pazienze
di gesti quotidiani
tra la falsa monotonia della vita
e l'unicità percepita.
Carezze
ad un'anima viva
ad un'anima vera.
Purezza
di pensieri nascosti 
di profondi volti.
Pienezza
di vite vissute
di mani consumate
di membra denudate
di nude membra unite.

  
        22.11.2012


venerdì 21 dicembre 2012

Raggiungimi

Raggiungimi
nei giardini secolari
del mio ridere spensierato,
rincorrimi
nei ruscelli dello scorrere del tempo,
aggrappati
al lino stropicciato
annodato al mio corpo,
prendimi
per mano nella vallata del mio pensiero,
dissetati
alla cascata del sapere ignoto,
bagnati
nel lago disciolto del pianto scordato,
guardati
riflesso nel cristallo 
dello sguardo più puro,
distenditi
sul prato verdeggiante dell'animo sincero
e vivi
senza timore
 senza barriere...
libero di amare
come io amo  te.


                         21.12.2012


mercoledì 19 dicembre 2012

Piccola creta



Le tue piccole mani di creta
ho veduto,
nelle luci accecanti
di bagliori  glaciali,
nei rumori ambulanti
del vociare perpetuo,
coperta del silenzio riflesso.
Creta celata
nelle vetrine mascherate,
creta,
invisibile
impalpabile,
presente nel presepe .
Nelle case vuote,nelle strade fredde
nei silenzi,nei digiuni
tu trovi la tua mangiatoia.
La creta del tuo corpo
scorgo,
ferita dall'indifferenza universale,
bagnata dalle lacrime della cupa solitudine.
Il calore della tua creta
scalda le mie gelide mani,
sollevo
 la piccola creta
 fatta carne e  sangue,
con le mie tremule mani 
sporche di minimi gesti
accarezzo l'amore puro
lo cerco ,lo bramo...
E il mio cuore  
creta  da modellare
diviene.

                                  13.12.20012

LIBRO"Se una notte d'inverno un viaggiatore" Italo Calvino

"Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino.Rilassati.Raccogliti.Allontana da te ogni altro pensiero.Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. La porta è meglio chiuderla;di là c'è sempre la televisione accesa.Dillo subito,agli altri:-No,non voglio vedere la televisione!-Alza la voce,se non ti sentono:-Sto leggendo!Non voglio essere disturbato!-Ecco un incipit che nessuno si aspetterebbe ,ecco il comandamento unico per leggere un libro.Appena ho iniziato ad accarezzare questo romanzo con lo sguardo ,il mio volto è stato sopraffatto da una risata e ho pensato:-Ma Calvino è stato a casa mia?-Si era a casa mia su uno scaffale , accoccolato nel suo romanzo,pronto a tirarmi dentro alle sue pagine e a  farmi viaggiare  sul filo della suspense;suspense perpetuata pagina per pagina,romanzo dopo romanzo.
Cominci a leggere questo libro e segui le istruzioni dell'autore: ti metti comodo,reclami il silenzio,tratti il libro come un compagno ,portandolo con te,lanciandogli uno sguardo di complicità quando lo devi lasciare per un attimo....lo accarezzi;cominci ad immedesimarti con il personaggio ,che  ha e non ha un nome comune, un nome che ti appartiene,il LETTORE.Sei li con lui  ti ritrovi , in una sera piovosa e nebbiosa,alla stazione...familiarizzi con lui  e con la trama,quando...uno strappo,il libro si interrompe.E'stato rilegato male, le pagine si ripetono."Passi una notte agitata ,il sonno è un flusso intermittente e ingorgato come la lettura del romanzo,con sogni che ti sembra siano la ripetizione d' un sogno sempre uguale."
E' questo il viaggio in cui Calvino ci catapulta,lettori erranti tra gli inizi di dieci romanzi.Il Lettore ,protagonista, vuole trovare la fine del romanzo cominciato e si trova a cominciarne altri..sempre convinto di essere vicino alla soluzione.In questa odissea letteraria incontra la Lettrice ,che come lui ha cominciato questo romanzo.La storia dei due personaggi si intreccia  e insieme continuano la ricerca.
Italo Calvino ha scritto questo romanzo dopo sette anni di silenzio,nel 1979 lui stesso lo ha definito"un romanzo sul piacere di leggere"ed è proprio così.Calvino riesce a donarci non un solo romanzo,non un solo piacere ,ma ben dieci;per me  la sua intenzione era già chiara nel titolo.
Di primo impatto "SE UNA NOTTE D'INVERNO UN VIAGGIATORE" appare come un titolo che vuole portare fuori strada,ma dopo aver letto il romanzo ,invece mi sono resa conto che lo sintetizza nella sua essenza:il viaggiatore è il lettore ,siamo noi chiusi nei nostri bui quotidiani ,nelle nostre notti insonni e vuote,nei nostri inverni lunghi e freddi ...l'unico modo per uscirne e viaggiare è leggere un libro..meglio dieci.

lunedì 17 dicembre 2012

Figlia in disparte



Eccomi qua
 figlia in disparte,
nel gioco delle parti,
figlia del passato
bramosa di briciole d'affetto.
Figlia  del presente
desiderosa di silenzi
impastata  da silenzi scelti
voluti 
cercati
  nei discorsi fittizi,
silenzi trovati
  per la lettura interiore.
Le fasulle briciole,
     assaporate per un breve istante remoto,
   non servono più..
è il tempo del reale nutrimento
servito in ciotole di legna consumate
   colme di enormi fette  di vita,
 affettate da me stessa
figlia sfamata dall'affetto Supremo.


        15.12.2012

Odissea

Vagare intorno 
a terre sconosciute,
che inutilità,
circumnavigare l'anima inquieta
e annegare nel vortice
 di  scilla e cariddi,
ingoiata nelle mie profondità...
SOFFOCARE...
poi d'un tratto
tornare a respirare
 al di fuori del mio abisso,
al di fuori del suo dolore,
al di sopra del mio pianto,
e...
Trovare ITACA
ancora...


                           15.12.2012

sabato 15 dicembre 2012

Ali

Volevo le ali
 non per volare, 
per sentirmi 
un angelo che resta a guardare.

Volevo le pinne
non per essere un pesce,
ma per sentirmi 
una sirena,
che ferma sul suo scoglio
piange e si dispera,
attira tutti
e prima è amata
poi odiata.

Volevo i tuoi occhi,
non per farli piangere
ma per unirli ai miei
e perdermici dentro.

Volevo la pace
non dopo la guerra,la volevo eterna e sincera.

Volevo un nido
non per covare,ma per amare...
volevo il tuo cuore
non per ferirlo,
ma per unirlo al mio
e sentire i battiti,le pulsazioni.

Volevo l'amore
mi sarebbe bastato solo
l'amore
per continuare a vivere. 
  
                                 29.04.1996



giovedì 13 dicembre 2012

Radici

Io 
ora sono
un ramoscello
scosso dal vento
trasportato da esso
al di là di me stessa,
non so
se domani
sarò
forte radice 
aggrappata alla terra
alle viscere fangose,
non so se domani
sarò un ramo vigoroso 
che protende verso
il sole,
non so...

          28.03.2009

Arcobaleno


Grigio
di quel continuo litigio
Rosso
del sangue sul sopracciglio
Nero
come il colmo vuoto tra voi due
Giallo oro
come le fedi abbandonate
Marrone
come il pavimento su cui vi gettate
Trasparente
come le urla continue negli anni
grida incessanti
inutili
Verde
come la speranza di fanciulla
che custodisco ingenua dentro
da sempre.....
E vi guardo
non vi comprendo
mi sforzo
ma non capisco
dov'è nascosto l'amore
se c'è ancora amore.

23.11.2012

mercoledì 12 dicembre 2012

martedì 11 dicembre 2012

LIBRO "Io e te" Niccolò Ammaniti

Quando prendi in mano questo volume ,pensi" lo posso leggere sono solo 120 pagine",è stato per questo motivo che ad Agosto l'ho messo in valigia per un viaggio,di 6 ore in autobus ,figli permettendo.Ma  la prole non mi ha concesso questo lusso ,così l'ho riposto nello scaffale fino a due mesi fa.E' rimasto li ad aspettarmi e ,finalmente, nei miei ritagli di tempo sono riuscita ad onorarlo,scoprendo anche, in televisione , che ne era stato tratto un film dal regista Bernardo Bertolucci.. L'onore è stato il mio,una lettura piacevole e coinvolgente.Senza rendermene conto mi sono trovata proiettata nel buio di quella cantina,che io ho inteso come un buio esistenziale. Quel buio che ognuno di noi porta dentro e che spesso ci fa allontanare dalle persone che amiamo.Un buio che ci fa fingere di essere quello che non siamo.Questo è il disagio che vive Lorenzo ,il personaggio del romanzo,un adolescente che sa di essere diverso dalla massa ,ma come un camaleonte riesce a mimetizzarsi e a sopravvivere nella quotidianità,anche per la quiete di quei genitori che non guardano al di là  dell'apparenza .Ammaniti con la sua scrittura schietta dona una descrizione realistica del malessere  giovanile,un malessere che trapela ancora di più nella storia di Olivia ,la quale irrompe nella vita di Lorenzo,nei suoi piani,nella sua cantina,nel suo buio quasi a portare un breve barlume.Questo libro, per me,è tragicamente realistico,perchè : ritrovarsi è importante,ritrovare un pezzo di noi nell'altro e far ritrovare l'altro in noi può cambiarti la vita,ma non basta;ciò che conta è non perdersi più.

lunedì 10 dicembre 2012

Vedere,sentire

Ho visto un uomo cadere
ho sentito le grida di un bambino
ho visto un ragazzo bucarsi
ho sentito un orgasmo
ho visto
la pioggia bagnare il mio corpo
ma non sfiorare la mia anima.

Ho provato a gridare 
non avevo voce
ho cercato di aiutare
non avevo forze.


                        Gennaio 1996

Metropolitana

Portiamo
dentro una metropolitana esistenziale,
corriamo,
ci affanniamo
a salire e scendere
 da vagoni colmi di paure
traboccanti di  sicurezze fasulle
di cui riempiamo le culle.

Ci perdiamo
tra i binari
e spesso stesi sul freddo ferro,
attendiamo
l'arrivo dell'ultimo vagone.

Guardiamo gli altri passeggeri
passeggiare nei loro pensieri ambulanti,
pendolari dello scorrere del tempo,
e non li conosciamo.

Giudichiamo,parliamo 
menefreghisti di noi stessi
soffriamo......
continuiamo a vagare
nei vagoni vuoti di certezze.

Io scendo,voglio urlare
sottovoce fra sordi passeggeri
voglio urlare....scrivendo.

               4.12.2012

sabato 8 dicembre 2012

Muro


Si frange la mia anima
contro il muro dell'indifferenza,
contro il muro della mia ira nascosta,
repressa
ingabbiata.

Si spappola il mio  cervello
nel capire a chi appartiene la colpa.
E' mia?
E' degli altri?
E' del vento gelido che entra nelle ossa?
E'  di chi dovrebbe essermi vicino,ma è lontano?
Perso nella sua distanza  aumenta la mia distanza.
Vorrei essere compresa 
e non arresa.
Vorrei essere
ascoltata e consolata,
vorrei poter piangere un giorno intero
lì vicino a quel muro ,aggrappata a quel muro
bagnarlo e consumarlo...
scioglierlo....
fra la rugiada del tempo che fu.

Aprile 2006




venerdì 7 dicembre 2012

LIBRO "Dona Flor e i suoi due mariti" di Jorge Amado

"Dona Flor era sempre stata,e si era sempre considerata,una buona padrona di casa,ordinata puntuale e accurata.Buona padrona di casa e brava direttrice della sua Scuola di Culinaria,dove accumulava tutte le cariche,col solo aiuto della donna di servizio,fiacca e abulica,e con la collaborazione amichevole della piccola Matilda,curiosa di piatti e ingredienti.Non aveva mai avuto reclami dalle alunne,nè incidenti che turbassero la pace delle lezioni.Tranne,naturalmente,quelli provocati dal primo marito,poichè, come già ben sappiamo,l'estinto non era tipo da rispettare orari o impegni di lavoro altrui, nè suscettibilità o pudori:[...]
Ah! ma in realtà,lei, dona Flor, non aveva idea nè di regole nè di metodo,era ben lungi dall'aver ordine in casa e nella scuola,la sua esistenza si svolgeva senza un piano e senza una direzione.Le ci volle la vita in comune col dottor Teodoro........"
Ecco  il personaggio femminile di questo romanzo del 1966,un romanzo allegro e  divertente, che riesce a farti sentire tutti i profumi e gli aromi della cucina di dona Flor,profumi di cocco e olio di palma fra ritmi di samba  e corpi sinuosi ,avvolti nella calura e nel calore brasiliano. Ciò che mi  ha colpito nel libro è stato il dualismo di questa donna :Flor è  divisa fra due uomini Vadinho e Teodoro,un  fantasma e un secondo marito in carne e ossa, ma ,soprattutto ,è divisa fra l'apparire e l'essere, fra ciò che crede di essere e ciò che prova ad essere,fra il pudore e il piacere.Il suo corpo formoso e seducente le crea sensi di colpa durante la vedovanza, ma anche orgoglio per quegli sguardi che la sfiorano per strada,e che lei sente sotto le vesti merlettate.La sua carnalità irrompe nei suoi schemi di vita quotidiana e sociale,tanto da percepirsi anche mentre cucina con i suoi grembiuli aderenti,stretti sui fianchi là dove la stringeva il primo marito,per trasportarla in una danza sensuale.
E la sensualità che fuoriesce da queste pagine è coinvolgente,ma mai volgare:"Fece tutto per  raggiungerla, e la raggiunse, e i due s'incontrarono finalmente,uniti in un abbraccio stretto e in un bacio profondo.Circonfusi di ahi,di sospiri,di languori,e di freddo,poichè il lenzuolo,nel calore dello scontro amoroso,era scivolato giù dal letto....."
Infondo questo romanzo raccontando di  dona Flor ,del suo mondo e dei suoi due mariti, lascia trapelare la realtà di ognuno di noi,della vita di tutti che ci sforziamo di apparire ,ma riusciamo ad essere noi stessi solo se ci abbandoniamo all'amore lasciando scivolare dai nostri corpi e dalla nostra anima il timore di essere giudicati.

15 mesi


Ho letto 
di un angelo
dalle costole rotte
dal peso di un mostro,
di un angelo
dalle intimità violate
nella sua innocenza,
nella sua debolezza,
nella sua fragilità.

Ho pianto
incredula,
indignata,
impotente.

Ho pensato
a tutti gli angeli
nascosti nei boschi casalinghi
con le loro ali spezzate,
da orchi e streghe
nella favola degli orrori.

Ho pregato.
                      
                                    06.12.2012


giovedì 6 dicembre 2012

LIBRO "Paula " di Isabel Allende

Io non ho autori preferiti,leggo un libro per una curiosità  che scaturisce o dal titolo o dalle prime righe.Confesso che in rari casi mi sono anche costretta a leggere libri, al principio incomprensibili per rispetto del libro stesso.Questo perchè per me i libri sono custodi di pensieri ed emozioni che meritano essere almeno sfiorati da noi lettori ignoranti di quelle pagine,cosi da scoprire quei mondi unici.I libri per me hanno una loro sacralità.
Tutto questo non è accaduto con "PAULA".Ho letto questo libro circa 8 anni fa,ma lo custodisco nella mia pelle.Ho letto questo libro perchè il suono del  nome dell 'autrice mi  avvolgeva come una mamma avvolge una figlia indifesa.Ho letto questo libro perchè avevo adorato il film"La casa degli spiriti",tratto dal primo romanzo di Isabel Allende.
Non è mia intenzione raccontare il libro e tanto meno dare nozioni sulla biografia dell'autrice ,per questo c'è google.
Voglio provare a trasmettere le sensazioni,le inquietudini e le gioie che mi hanno dato questo  romanzo.Una sorta di confessione che una madre fa ad una figlia in  fin di vita.Da ogni riga di queste pagine scaturisce la sofferenza,ma anche l'accettazione di un dolore così profondo e disumano.E' un raccontarsi,un salutarsi, è un  lasciar andare,scorrendo la propria vita fra le pagine e gli affluenti dell'inchiostro.
"Sono il vuoto,sono tutto ciò che esiste,sono in ogni foglia del bosco,in ogni goccia di rugiada......sono Paula..."

Ladri

Rubare un attimo al tempo
per ritrovarsi,
rubare il silenzio
fra i rumori della quotidianità,
per incontrarsi
per ascoltarsi.

Sottrarre la quiete
fra il vociare dei pensieri
per stringersi,
sottrarre i gesti alla banalità
per accarezzarsi
per sfiorare con le dita le labbra
e sentire l'altro in un gesto
nella punta di un minimo gesto.

Perdersi come ladri
dell'impalpabilità,
briganti fra la folla di signori
vestiti solo di noi stessi.

                              06.12.2012

mercoledì 5 dicembre 2012

Mutamento

Cambiano i gesti,
le abitudini,
le sensazioni,
cambiano gli odori.

Muta la vita
quando percepiamo
 nel cuore e nel ventre
quell'invisibile movimento,
battito nel battito,
spinta dopo spinta,
dolorosamente
lo lasceremo  scivolare via 
da noi stesse
urlando.
 
                   04.12.20012

Involucro

Presunzione
di avere qualcosa dentro.

Speranza
di non essere un involucro.

Paura 
di illudersi.

Paura 
di auto convincersi.

E ascolto
ascolto gli altri 
e di me non dico nulla.


                                Marzo 2008

martedì 4 dicembre 2012

Piccolo bruco


Il mio piccolo bruco
silenzioso e ordinato
si è posato 
sulla foglia dei suoi pensieri
perso,vaga
e io vago con lui
nei vortici della sua mente
per non perderlo
per raggiungerlo,
e mi perdo con lui
confusa 
disarmata
a tratti disperata.
Il mio piccolo bruco
raggomitolato
su se stesso
lentame
dolcemente
muta
 lo vedo, lo sento,lo spero
 e quando sarà farfalla voleremo insieme
oltre noi stessi.                                     
                                                                                    
                                                         
                                                                                                                             04.12.2012

lunedì 3 dicembre 2012

Verità celate

Nelle notti profonde 
prova a guardare
 le stelle,
vola oltre
quel blu che ti avvolge,
tocca la luna.

Nelle notti d'estate
prova a vedere il mare
per quello che è...
per la strada 
guarda negli occhi delle persone
e arriva al cuore
palpa le loro profondità,
sfiora i loro pensieri,
accarezza le loro verità celate
ma non giudicare
non criticare.

Aiuta e ama,
ama fino ad impazzire,
ama per non morire,
ama per salvare il mondo,
ama per me ,ama per te...per tutti,
ama per quel bambino che piange
ama fino a consumare te stesso...

                                Gennaio 1996

domenica 2 dicembre 2012

Addio



Lascerò andare la tua voce nel vento
con il mio dolore e il mio lamento.

Lascerò andare i tuoi occhi
ma custodirò la profondità del tuo sguardo.

Lascerò  andare la tua mano
ma terrò sul mio cuore la sua carezza.

Lascerò andare il tuo corpo
ma ti donerò il mio come nuovo scrigno d'amore,
lasciandoti andare
 ti stringerò come non ho mai fatto
urlerò quello che non ho mai detto
scoprirò nell' odore d'incenso
quel senso.
Udirò nella forza del vento
il mio sgomento.


                 25.11.2012

Preghiera

Ho sentito
poggiare sulla mia spalla
che è la tua spalla,
la tua mano
che ora è diventata la mia mano.

Non sento più le mie membra,
il mio corpo non è più il mio
la mia bocca,i miei occhi,
le mie gambe,il mio ventre
non sono stati mai miei.

Tutto è tuo Padre mio
e Tu sei il mio unico Amore,
solo con te voglio parlare
attraverso di te voglio pregare.

Padre mio 
attraversa queste umili membra,
attraversa quest'anima,
attraversa questo cuore.
e colmami nell'infinito
rendimi la tua figlia unica ,
perchè solo e soltanto Tu
puoi saziarmi e dissetarmi.

                         Agosto 2012

sabato 1 dicembre 2012

Età

Una mappa sul viso
 scolpita
incisa dalla vita
e dal tempo
giunge improvvisa
allora..
l'età diventa bellezza
porta chiarezza,
presente e passato
si mescolano
si scontrano
si allontanano
si odiano e si amano.


             26.01.2010

Maschere

Immagine presa dal web 

Indossiamo
maschere emotive
confuse,
 fra i morti e i vivi
fra i sorrisi e i lamenti.
Siamo nomadi anime vaganti
dai pensieri inquietanti,
siamo solida polvere
fra le mura del castello,
siamo cavalieri erranti
perduti in noi stessi
e cavalchiamo 
le giostre dei sogni.
Siamo
semplici persone
colme 
di unici pensieri
di amori e dolori veri.

                                                                                                      22.11.2012