mercoledì 28 maggio 2014

LE NOTE DELLA POESIA


"C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro 
che non abbiamo avverato"

Ho ascoltato 3 volte questa canzone di Ivano Fossati,anche la versione della Mannoia e ne ho assaporato le parole singolarmente,ho goduto delle vibrazioni di questi versi cantati,poi con gli occhi umidi ho cominciato a scrivere.E'  vero!la nostra vita è scandita dallo scorrere del tempo, quel tempo che sfugge e scivola come sabbia  fra le nostre dita impotenti,quel tempo che attendiamo,che non ci appartiene"un tempo distante che è roba degli altri".Noi siamo particelle impazzite di questo tempo che perdiamo e che a volte osserviamo come marmi freddi;eppure basterebbe fermarsi  al centro di questo vortice temporale,in silenzio osservare ed ascoltare i pensieri per riuscire a scoprire invece,quel tempo che ci fa " Raccontare l'ora muta delle fate" e comprendere che"c'è tempo per questo mare infinito di gente" da non sprecare,anche se piove anche se"c'era tutto un programma che non abbiamo avverato",anche se abbiamo perso qualcuno che ci sosteneva,guidava e spronava.Allora so che esiste quell'infinito tempo per smarrirsi ma credo di più nella forza di quello per ritrovarsi e continuare a sperare nel "tempo sognato che bisognava sognare"

venerdì 16 maggio 2014

RIFLESSIONE IN AFORISMA

immagine presa dal web


"La schiavitù può avere catene
 invisibili le nostre paure 
 e i nostri pregiudizi e noi 
 ogni giorno possiamo essere
 i crudeli padroni"

martedì 13 maggio 2014

Immobile

immagine presa dal web

Non ho voglia di ascoltare i pensieri,
non ho voglia di parlare,
voglio assopire gli incessanti sussurri della coscienza,
senza cercare risposte a quesiti.

Voglio restare sola un solo istante,
scalza sull'erba e salire sulla cima,
là immobile sul vertice ramificato,
sfiorare l'impalpabilità delle nubi,
poggiare le mie guance sul materno tronco,
divenire linfa.

Immobile
vivere di un tramonto
e piangere
al sorgere del luce accecante.

25.04.2014


POESIA...PROFEZIA






"del selvaggio dolore di essere uomini"

Ecco un verso visceralmente profetico ,essere uomini è spesso doloroso,soprattutto quando per inseguire idoli si perde la propria moralità e la propria purezza di figlio ,questa ballata appare come una sconfitta delle madri che hanno cresciuto  figli irriconoscibili ,figli che hanno tradito la loro identità,ma infondo le madri prima di divenire tali sono anch'esse figlie e quindi la sconfitta  è dell'essere umano che nasce come frutto germogliato in un vivo terreno e rende questo terreno arido. E' in questo deserto che comincia il lento e silenzioso dolore di vivere questa vita priva di coscienza e d'amore!


martedì 6 maggio 2014

Prudentemente consapevole



Prudentemente consapevole
delle mie fragilità e della mia forza,
cammino in bilico su questo dirupo vitale.

Ascolto incredula
la mia tacita anima,
che mi parla e mi concede gemme virtuose.
Il mio io non mi appartiene,
lo so da tempo
ed ora lo comprendo in ogni attimo,
in ogni passo che percorro,
in ogni sguardo che incrocio,
in ogni parola che odo,
nei profumi freschi del mattino,
nelle risa vive di un bambino,
nella mano che stringo al mio fianco,
nel melodico cinguettio.

Prudentemente consapevole
so che il mio io non mi appartiene,
e allora la sua lettura quotidiana,
è per me dolce rito inevitabile.

06.05.2014