Dolce sicomoro
ho conosciuto i tuoi rami
giovani e forti,
in attimi di tempo,
in gocce di momenti.
Ho accarezzato le tue fronde
tremule di dolore,
nell'autunno della tua vita...
le ho vedute cadere,
una alla volta sulla terra,
per nutrirla,
poggiate fra le tue radici
a colmare lo spazio vuoto ,
e a stratificarsi
come cumulo di vita nuova.
Mi sono aggrappata
ai tuoi rami
ed ora sono li in bilico,
tra dannazione e beatitudine,
sono li a lacrimare
su quelle radici supreme,
trapiantate nei giardini celestiali.
Si, mi aggrappo
con tutte le mie forze per non cadere
nella disperazione più cupa,
peccatrice dannata...
non mi sento abbandonata.
13.05.2013
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