Portiamo
dentro una metropolitana esistenziale,
corriamo,
ci affanniamo
a salire e scendere
da vagoni colmi di paure
traboccanti di sicurezze fasulle
di cui riempiamo le culle.
Ci perdiamo
tra i binari
e spesso stesi sul freddo ferro,
attendiamo
l'arrivo dell'ultimo vagone.
Guardiamo gli altri passeggeri
passeggiare nei loro pensieri ambulanti,
pendolari dello scorrere del tempo,
e non li conosciamo.
Giudichiamo,parliamo
menefreghisti di noi stessi
soffriamo......
continuiamo a vagare
nei vagoni vuoti di certezze.
Io scendo,voglio urlare
sottovoce fra sordi passeggeri
voglio urlare....scrivendo.
4.12.2012
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