Si frange la mia anima
contro il muro dell'indifferenza,
contro il muro della mia ira nascosta,
repressa
ingabbiata.
Si spappola il mio cervello
nel capire a chi appartiene la colpa.
E' mia?
E' degli altri?
E' del vento gelido che entra nelle ossa?
E' di chi dovrebbe essermi vicino,ma è lontano?
Perso nella sua distanza aumenta la mia distanza.
Vorrei essere compresa
e non arresa.
Vorrei essere
ascoltata e consolata,
vorrei poter piangere un giorno intero
lì vicino a quel muro ,aggrappata a quel muro
bagnarlo e consumarlo...
scioglierlo....
fra la rugiada del tempo che fu.
Aprile 2006
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