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Immagine presa dal web |
venerdì 13 giugno 2025
La fatica di stare al mondo
giovedì 24 aprile 2025
Come fossi rosa
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Foto Lina Guidone |
Appare come rugiada d'amore
e bagna i petali
lembo della mia anima .
Lacrime corpose giunte da un altrove
restano ferme e piene a ridosso del bordo
su guance floreali scivolano dolcemente.
L'amore a volte immobilizza!
Ci paralizza.
Rosea carne assetata
che si disseta e assorbe
goccia dopo goccia
la pioggia rigeneratrice.
Tutto si lava ,si eleva e si purifica .
Pioggia che cancella
le brutture di un cuore arido
vieni ancora
ti accogliero' a capo chino
come fossi rosa che attende Maggio.
Colomba Belforte
giovedì 6 marzo 2025
Ti ho vista
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Immagine presa dal web |
Ti ho vista
Ti ho vista
nasconderti sotto un tavolo per sfuggire alle urla
tacere al richiamo di chi ti cercava
non solo quella volta
ma negli anni più volte.
Ti ho vista sparire dalle vite altrui
perché ti eri consumata.
Ti eri persa .
Aggrappata ad un tronco vitale
ti sei nutrita di linfa e spirito.
Ora resti lì, respiri,
sussurri pensieri incerti al cielo.
Non ti allontani troppo
per non ansimare sotto le ansie altrui.
Volevi essere un'eroina nel mondo
non è quello il tuo posto.
Ti ho vista sforzarti,
dare consigli mai ascoltati
ascoltare lamentele infinite
percepirne la negatività fin dentro le ossa.
Ti ho vista morderti le labbra
e le dita per una rabbia repressa
che non hai mai voluto
gettare in faccia per non ferire.
Ostinatamente hai tenuto la paralisi
di un sorriso
riposta sul viso.
Il tuo volto non era fatto per mentire.
Il tuo corpo non poteva più sopportare.
La tua mente non ha voluto ingoiare ipocrisie.
Il rigetto doveva soggiungere.
Hai dovuto scegliere e pian piano
la finzione di te costruita per altri
è assopita,si è dissolta nel silenzio.
Ora ti vedo tra un misto di quiete e timore.
immobile dietro a quel tronco .
Non vuoi ricadere.
Non vuoi perdere un equilibrio scelto.
Non vuoi fingere più .
I manichini nelle vetrine dei giorni
non lo capiscono.
Non sei più riconoscibile.
Non importa .
Preserva la tua verità .
Goditi il fruscio delle foglie che cadono.
Il calore della loro tinta che le porta a morire
nasceranno ancora ,
saranno verdeggianti
splendenti
potenti
chiameranno con la loro possenza
i raggi del sole .
Tutto, compresa te troverà
una dimensione suprema.
06.03.2025
giovedì 9 gennaio 2025
QUEL CHE PENSO SCRIVO... ...
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Immagini prese dal web Rooms by the Sea”, Edward Hopper |
Sovente mi capita di pensare al valore di chiedere a chi mi sta difronte come stia.Credo che questo quesito spesso venga posto come abitudine e non con interesse sincero verso lo stato d'animo di una persona . A porre questa domanda sono molto cauta e non mi viene nell'immediato . Mi pare di guardare il vuoto,di affacciarmi su una visuale troppo dispersiva e preferisco non fare di questa domanda un' abitudine di cortesia visto che a quella domanda non posso sopperire con aiuto concreto, anche solo di ascolto.
Se chiedo è perché voglio dare qualcosa di mio all'altro e farmi presenza. Se non ne sono in grado ciò non significa che non mi importi ma ,semplicemente, non sono nello stato adatto per farlo.
Però analizzando alcuni comportamenti ho capito che non sempre chiedere agli altri come si stia significhi interessarsi alla persona.In genere spesso la risposta che già ci si aspetta è "tutto bene " e quindi poi si può dirottare il discorso altrove.
La cosa peggiore che si possa fare in questo caso, è porre questa domanda e poi riempirla di confronto con il proprio vissuto. Non ti chiedo come stai per sapere realmente cosa provi ,ma per aprire un dialogo che alla fine porti a parlare di ciò che provo io,oppure elencare esempi assurdi di altri vissuti.Ciò non aiuta i rapporti ,aggiunge peso allo stato d'animo di chi si potrebbe aprire ,aggiunge incomprensione e onestamente una sensazione forte di smarrimento .
L'animo e la mente che vivono più volte questo malsano confronto alla fine sviluppano un comportamento difensivo per sfuggire da questa domanda .Un distacco necessario.
Nel momento in cui verrebbe detto che si sta male e che si sta vivendo un periodo difficile , potrebbe accadere che l'altro inizi a parlare di sé o di altri, convinto che un confronto serva a qualcosa .
In tal caso sarebbe meglio che questa domanda non venisse fatta.
Questo anche per risparmiare la pantomima di dover far finta di avere un fasullo dialogo momentaneo che lavi la coscienza dell'interllocutore e soddisfi la sua voglia di conoscere qualcosa, semplicemente per compiacere il suo ego o peggio per credersi presenza nella vita degli altri.
Se la dinamica è questa ,la domanda "come stai?" può assumere le fondamenta di un egocentrismo focalizzato su un se' inascoltato che cerca di mettersi al centro trovando la propria validità in un fittizio supporto.
Tale supporto poiché non è sincero diventa pesante da sostenere e finisce per essere la causa di una chiusura.
Affacciarsi sulla vita degli altri è come affacciarsi sul vuoto ,su uno spazio infinito che non dovremmo delimitate a nostra esigenza .Si può scegliere di restare fermi in silenzio a guardare ,ad esserci al momento opportuno senza un senso del dovere che forse rende tutto meccanico,oppure si può invadere quello spazio con il proprio io e succhiare le energie altrui.
Si può sempre scegliere di essere sinceri dicendo "vorrei aiutarti ma non so come fare se tu hai voglia posso ascoltarti"
Ma per farlo bisogna iniziare a sgretolarsi in un dialogo interiore che non è da tutti perché comporta una rinascita .L'ascolto vero comporta sapersi mettere da parte, custodire le confidenze altrui anche in silenzio, significa dare spazio all'altro. Se ciò non avviene vi è uno squilibrio che ha delle conseguenze inevitabili.
Colomba Belforte
11.04.2024
venerdì 3 gennaio 2025
Presepe di Gaza
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Immagini prese dal web |
Sette gemiti muti al freddo e al gelo.
Sette mangiatoie vuote.
Non più datteri che sanno di miele
ma bocche traboccanti di fiele.
Nel presepe di Gaza
giacciono
pastori stremati
macerie fuori e dentro,
Madonne senza figli da cullare,
Giuseppe non può scappare in Egitto
Erode è un popolo che uccide
attua lo sterminio di bambini.
La stella cometa non illumina il cielo
dal cielo cadono bombe.
Il fuoco non riscalda,
non cuoce cibo.
Il fuoco brucia i corpi
Non si ferma.
Oh pastori erranti
non avete giaciglio da custodire,
capanne a cui accorrere.
Oh re Magi sui cammelli
Non avete a chi doni portare.
Oh bambini innocenti
dove sono i vostri sorrisi.
Tutto é posato
distrutto
scomposto.
Anima.
Corpi.
Palazzi.
Padri.
Madri
Figli.
Famiglie.
Vite.....
E noi qui a celebrare
a bridare.
Che fine fanno le preghiere
son rese "inutili"
da chi delle altrui vite decide.
Presepe presente agli occhi
Cosa rappresenti?
Cosa narri?
Le case di carta sgretolate dalle urla
non trovano più posto
non hanno più una collocazione.
E noi inermi osserviamo
ogni scena che non è finzione,
è vita che abbandona questa terra.
È volere
e potere
di uomini
che hanno abbandonato l'umanità.