sabato 1 marzo 2014

QUEL CHE PENSO SCRIVO...

La banalità ,sorella minore della normalità,nella sua pura essenza mi intenerisce,ma quando comincia a superare i confini di un' irreale realtà,mi sconcerta.La banalità,spesso diviene una innocua culla per le insipide certezze,una comoda locazione per statici pensieri,ed è il suo prolungamento a delineare confini cementizi che chiudono la mente e peggio ancora chiudono il cuore;per questo essa  mi terrorizza e la combatto fra i miei silenzi.Nel cercare di non essere banali si può,anche,sconfinare nell'universo della follia e dell'arroganza inutile,oppure imbattersi nella continua ricerca di un quid,che vada oltre,di un sibilo che non tema critiche,di uno sguardo che custodisca il brivido dell'anima,di un sorriso che sorvoli i giudizi e di un pianto che liberi il dolore oltre i limiti della banalità.Quindi opporsi alla banalità non può prescindere la dolcezza della normalità,non è artifizio della semplicità,anzi la normalità stessa ,"banalmente",è sentirsi bene con se stessi in una piena consapevolezza del proprio io!!!

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