giovedì 4 luglio 2013

Libro :"BRICIOLE" di Alessandra Arachi

Ecco un libro che ho scelto nella piena volontà e consapevolezza di una storia che già conoscevo sia per vicende familiari ,sia perchè avevo visto il film in tv. Ero in vacanza qualche anno fa e mi trovai in una piccola libreria e questo libricino sottile ,come il corpo della protagonista, mi saltò fra le mani,stavo per leggerlo tutto li ,ma lo comprai e lo portai con me sulla spiaggia. La spiaggia luogo meraviglioso,e allo stesso tempo gabbia senza sbarre a cui aggrapparsi, dove i corpi delle belle ragazze sono in mostra, li dove si passeggia in riva al mare per bruciare i grassi al sole,lì dove chi e cicciotello cerca di restare disteso perchè la pancia è piatta,oppure si rotola a pancia sotto ustionandosi la schiena.Si è restato con me sulla spiaggia con la mia pancetta di mamma di due figli(allora) e con i miei ricordi di ragazza che, per un breve istante, ha provato le sensazioni descritte nel libro,ma non è caduta in quel vortice.Questo testo è stato con me, con i ricordi della mia famiglia che sa e vive queste pagine suo malgrado. Mi ha tenuto compagnia pochi giorni ,fisicamente,si è fatto leggere subito ed  è rimasto nei mie pensieri e ogni tanto lo ricordo e lo rivivo nella vita di una persona a me cara.Le estati passano con gli anni,con i decenni,si va in vacanza ma i dolori che ci portiamo dentro non vanno in vacanza e quando questi dolori non puoi controllarli e non li conosci veramente perchè li vivi ,nella tua impotenza,indirettamente,ma coinvolta a tal punto che ogni tuo gesto, ogni tua parola, ogni carezza è soppesata per non ferire,allora non smetti ma di soffrire, anche quando fai finta che le cose un pò siano migloirate. Cerchi di comprendere leggendo un libro, ma sai che non potrai mai capire  questa fame d'amore che logora chi ti è vicino ,perchè tu la ami ,ma quella persona non lo sente,tu senti le sue pene, ma lei si sente incompresa ,inadeguata e i tuoi sguardi, le tue carezze,le tue lacrime si perdono nel suo vomito e tutto sembra vano.
"Non so dire per quale motivo ebbi un sussulto,ma guardare l'ago della bilancia oscillare intorno ai trenta chilogrammi suscitò in me un misto di gioia, soddisfazione,paura[...]-Devo guarire- dissi piangendo a mia madre che non seppe resistere a seguirmi nelle lacrime.E non mentivo.Ma ormai era troppo tardi......Non c'era  che una soluzione a questo paradosso,l'unica soluzione che conoscevo, il vomito."
 Vivi ogni giorno sperando e pregando che il tuo amore ,quello dei tuoi familiari ,che l'amore di DIO possa bastare...possa sfamare chi ti è caro così come sfama te!

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