venerdì 11 gennaio 2013

Reale teatro



Ho recitato abbastanza 
nella compagnia teatrale
della buona educazione,
sono stata paziente
spettatrice nella platea della sopportazione.

Le maschere timide
le ho indossate fino a sentirle sulla pelle,
sono divenuta la controfigura di me stessa,
per compiacere ,
per evitare drammi inevitabili,
per evitare tragedie per me inesistenti,
ma profondamente presenti
nelle menti contorte e testardi 
di chi si crede regista,
accecato da ciò che vuole vedere,
inebriato dal suo compiacere,
da quella fasulla conoscenza
di uno spettacolo che non gli appartiene.

Non leggo più il copione 
non ho memoria nel cuore,
non ho rancore che sporchi l'amore;
non temo il giudizio fittizio
del folle regista...
pacatamente, divengo attrice protagonista,
consapevole dei propri errori,
della imperfetta dizione;
ma interprete di una nuova arte oratoria,
nata dalla riflessione
nata dal silenzio
...nata da me stessa...
e so che non sarà lo spettacolo perfetto,
ma sarà il mio spettacolo
solo per il mio diletto,
spettacolo senza sipario,
fra le rovine dell'esistenza smarrita...
poi ritrovata.
      
11.01.2013

Nessun commento:

Posta un commento